Nel 1980 John Francis Bongiovi, figlio di un parrucchiere di origini siculo-slovacche e di una fiorista con un passato da cameriera-coniglietta nei Playboy Club, è un adolescente diciottenne incasinato.
Suona in varie band e progetti musicali, a scuola va malissimo e non vuole tagliarsi i capelli per nessun motivo.
Per guadagnare qualche soldo John lava i pavimenti nello studio musicale Power Station di cui suo cugino Tony Bongiovi è co-proprietario.
John, nei buchi fra un gruppo e l’altro, registra un sacco di demo e inizia a spedirli a tappeto alle etichette discografiche, ma ottiene solo rifiuti. In compenso canta per la prima volta in un vero disco interpretando “We Wish You a Merry Christmas” per l’album di canzoni natalizie dei film di Guerre stellari.
Nel 1982, però, il ventenne John partecipa al concorso per una radio locale del New Jersey, “The Apple” e lo vince con la canzone “Runaway”, registrata con una band di session man, tra cui Dave “The Snake” Sabo, futuro chitarrista degli Skid Row. Poco dopo John costruisce intorno a quella canzone il suo storico gruppo, iniziando una galoppata che porterà lui e la sua band a vendere oltre 100 milioni di dischi e inanellare una serie di hit spaventosa.
Ma c’è una canzone che non fu mai un successo, ad avere una storia particolare e a cambiare una grossa fetta della vita di John.
Fra i demo che Bon Jovi incide da ragazzino c’è anche “Bobby’s girl”.

La canzone è dedicata alla fidanzata di Bobby, un caro amico di John.
Lei si chiama Dorothea Hurley, una ragazza secchiona che  ha conosciuto a scuola in occasione di une esame di storia in cui non si è preparato.
“Prima sbirciavo i compiti da sopra la sua spalla, poi abbiamo iniziato a chiacchierare un po’”.
Quando Bobby è lontano per il militare in Marina, John non riesce più a trattenere i suoi sentimenti e, durante un campeggio, imbraccia la chitarra e canta “Bobby’s girl” a Dorothea. Lei non può resistere alla serenata e i due si fidanzano.Bon Jovi Dorothea
La coppia, però, attraversa una lunga separazione di tre anni quando John diventa una rockstar mondiale e viene travolto dal successo.
“Non sono stato un santo. Ho commesso i miei errori”.
La sexy chitarrista Lita Ford racconterà di una notte di fuoco con la band e, stando ai gossip dell’epoca, il cantante ha una storia travolgente con la bellissima Diane Lane.

La relazione con Diane, però, s’interrompe malamente, sembra per un flirt della Lane con il chitarrista della band, Richie Sambora. Sarebbe proprio lei la destinataria del poco gentile testo di “You give love a bad name”.
La storia con Dorothea riprende e, nel 1989, la coppia inizia a parlare di matrimonio, ma trova il parere contrario di parenti, amici e – soprattutto –  manager preoccupati per la reazione delle fan. John è un sex symbol e un matrimonio potrebbe compromettere le vendite e la carriera.
Bon Jovi, però, organizza una breve fuga dal suo tour milionario e sposa Dorothea a Las Vegas, senza avere nemmeno gli anelli al seguito.
Inizia così un lunghissimo matrimonio che dura ancora oggi, dopo 28 anni e 4 figli.

Dorothea è stata l’ancora di salvezza in questi ultimi anni, quando l’abbandono del chitarrista e amico Richie Sambora, allontanatosi dalla band senza più dare alcun cenno di sé, ha profondamente segnato John fino all’uscita del recente album “This house is not for sale” (che io ho recensito qui, se vi interessa).
“E’ stato un momento molto, molto difficile che ancora non ho superato del tutto, ma mia moglie è stata fenomenale. Senza di lei, non so come avrei potuto farci i conti”, ha detto lui.
Spesso gli hanno chiesto come il suo essere una rockstar incida sul matrimonio.
“La cosa migliore è quando ti fidi abbastanza da dire: “Vuoi bere? Grande, qui c’è la bottiglia! Vuoi distruggere l’auto? Ok, ma torna a casa per le sei. Quando hai questo genere di indipendenza e fiducia, poco conta. Indipendenza. Questa è il vero modo di amare. Il resto è un cliché”.
“Ho avuto letteralmente le donne che mi strisciavano addosso per arrivare alla band – ha raccontato Dorothea, che è anche cintura nera e istruttore di karate – ” Ma sono anche… non so se abbastanza stupida o abbastanza intelligente da pensare che lui torni a casa da me, alla fine della giornata. Quindi non ho intenzione di sedermi a mordermi le unghie e farmi diventare i capelli grigi per questo!” .
La “famiglia Bon Jovi” è una delle più generose degli Stati Uniti nelle attività filantropiche. Ha donato un milione di dollari a Oprah Winfrey, per la sua fondazione di beneficenza Angel Network e, nel 2012, un altro milione per la ricostruzione di New Orleans dopo l’uragano Sandy.
La coppia ha lanciato una catena di ristoranti solidali “Soul Kitchen” dove non ci sono prezzi sui menù: ognuno paga con quanto può offrire. Chi non ha nulla può pagare anche con un’ora di lavoro ai piatti o nel giardino.

Bon Jovi ha creato Soul Foundation, un progetto che mira a combattere la povertà e la mancanza di case, costruendo oltre 500 alloggi per homeless.
“Sono certamente disposto a sfruttare la mia celebrità. Se significa che devo venire a cantare al bar mitzvah di tuo figlio, ok, sono molto disponibile. Qualunque cosa serva. Non si tratta di me: dobbiamo usare la mia celebrità quando è il momento di stare più vicini agli altri”.

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