tina turner storia

È la notte del 1 Luglio 1976 quando Tina Turner scappa dal suo aguzzino.
Lui è uomo che l’ha resa una star della musica e ha persino coniato il suo nome d’arte: ha trasformato Anna Mae Bullock in Tina (ispirato al fumetto Sheena regina della giungla) e Turner che è il cognome di lui, Ike Turner.
Quando lo incontra Tina ha solo 18 anni ed è già madre di un bimbo dopo un’adolescenza difficile abbandonata dai genitori.
Ma Ike – che nonostante le dipendenze è un chitarrista talentuoso – intuisce subito la smisurata potenza del mix di doti canore, carisma, sensualità.
E ci vede giusto, perché già il primo singolo del nuovo duo “Ike e Tina Turner” è un successo enorme, li porta alla corte di Phil Spector e ad aprire per tre anni per i Rolling Stones, poi a un Grammy con “Proud Mary”.
Dopo 5 anni di relazione, Ike la sposa; per festeggiare la porta a visitare un bordello.
Il successo, calamitato dalle performance scatenate di Tina, dura per 10 anni, prima di iniziare a flettere.
Invece nel privato il disastro inizia molto presto e lei è vittima delle continue violenze di Ike, che abusa di droghe e psicofarmaci e la tiene praticamente segregata appena scendono dal palco. Ha perfino registrato il marchio “Tina Turner”, affinché lei non possa usare quel nome da sola.
Lui le getta caffè bollente in faccia, ustionandola, la prende a pugni con particolare attenzione per il naso, tanto che spesso lei canta con la gola che sanguina. Le rompe la mascella.
Tina tenta il suicidio con 50 sonniferi e al risveglio lui le dice “Era meglio se morivi”.
Ma lei prende la sopravvivenza come il segno che deve lottare.
La sera in cui scappa da Ike in tasca ha solo 36 centesimi eppure – paradosso – s’indebita: ha causato un danno, fuggendo nel pieno di un tour.
Ignoti sparano al parabrezza della sua agente e una volta contro casa sua, lei stessa gira armata.
Tina riesce a divorziare da Ike nel 1978, rinunciando a tutti i guadagni ottenuti; conserva però la possibilità di usare il nome d’arte con cui è diventata famosa.
Torna da solista, ma fa fatica, così ricomincia a esibirsi prima in piccoli locali poi in catene di alberghi e casinò, in particolare con l’aiuto dell’amica Cher, anche lei reduce da relazione difficile con il compagno artistico Sonny che ne aveva compresso ogni libertà, anche economica.
Ovunque la sua bravura e il suo carisma brillano, inalterati; anzi, liberata da Ike, sperimenta soluzioni vocali nuove.
Si ripresenta in programmi televisivi,  ma il music business non ritieni sufficienti il talento e la lotta che si porta dietro; la preferiva in coppia con Ike.
Poi però una sera, mentre suona al Ritz di New York, in città passa la superstar David Bowie e quando tutti prendono dalle sua labbra e gli chiedono dove passerà la serata, lui risponde che andrà al Ritz a sentire la sua cantante preferita: Tina Turner.
Queste parole cambiano tutto, il mondo musicale torna a credere in Tina Turner e  le pubblica con tutti i fondi necessari  “Private dancer”,  successo mondiale trascinato dalla bellissima canzone omonima scritta da Mark Knopfler per “Love over gold” ma scartata. Il pezzo parla di una prostituta che deve soddisfare le richieste di uomini che la pagano e lui non si sente di cantarla, così la affida alla Turner, che  la canta come nessun altro al mondo ispirandosi alle sofferenze passate con Ike.
Tina Turner riesce a creare un mix unico di elementi soul, gospel, pop anni 80, rock and roll, grinta e gentilezza che la porta a una serie di album di successo mondiale e a a vendere qualcosa di stimato in 200 milioni di dischi.
Nel 1986 Tina incontra Erwin Bach, tedesco, direttore musicale della EMI, 17 anni più giovane di lei ed è amore a prima vista.
Dopo 3 anni lui le chiede di sposarla, ma lei è troppo scottata e preferisce evitare le nozze.
Ma Erwin non si dà per vinto, la relazione continua, felicissima.
Nel 2007 Ike Turner muore, per un’overdose di cocaina.
Nel frattempo Tina ha adottato due dei figli che lui aveva avuto da un’altra donna.
Poi, 23 anni dopo dalla prima richiesta di nozze, durante una crociera privata sul Mediterraneo, Erwin fa deviare la nave sull’isola greca di Skorpios.
A sera, per la cena, gli uomini si presentano vestiti di bianco.
“Che bello, pensai, stanno benissimo con i jeans e le magliette bianche”.
Ma anche le donne sono molto eleganti e Tina, che ha solo un abito fresco di lino nero, capisce che qualcosa non quadra.
In effetti Erwin s’inginocchia con una scatola in mano e le chiede di sposarla.
“Risposi convinta: Sì! In quel momento stavo dicendo sì a Erwin e sì all’amore, un impegno che per me non era per niente facile. Insomma, avevo 73 anni e stavo per diventare una sposa, per la prima volta. Esatto, per la prima volta. Mi chiamo Tina Turner, e sono stata sposata con Ike Turner, ma non sono mai stata una sposa vera e propria”
Nel 2017, quando Tina si ammala gravemente ai reni e la sola prospettiva è un trapianto o la dialisi, lei ha già deciso che non vivrà attaccata alle macchine e firmato per il suicidio assistito.
Ma è suo marito Erwin a donarle un rene e permetterle di riprendersi.
Tra il 2018 e il 2022 deve sopportare la tragica perdita di due figli naturali: uno per suicidio e uno di malattia. Le restano i due figli adottati da Ike Turner.
Ciononostante nel 2022 dichiara: “Ricordando l’antica massima buddhista ‘Si può sempre trasformare il veleno in medicina’ io ora posso guardarmi indietro e comprendere il mio karma. Dal male è nato il bene. Dal dolore è nata la gioia. E non sono mai stata così assolutamente felice come oggi”.
Mercoledì è morta serenamente nella villa comprata con Erwin in Svizzera, a 83 anni.
Ha detto di voler essere ricordata come la Regina del Rock e sfido qualcuno a trovare un’artista e una donna che le possa contendere il titolo.

You know that big wheel keep on turning,
Proud Tina keep on burning.

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Io sono Riccardo Gazzaniga.
Il mio ultimo romanzo si chiama “In forma di essere umano” e racconta la fuga e la cattura di Adolf Eichmann, responsabile dell’Ufficio Affari Ebraici del Reich a opera del Mossad israeliano,  cercando di mettere insieme il thriller, la Storial la non – fiction per raccontare come accadde che gli uomini  divennero mostri.
Per chi fosse interessato a questo tema, notizie ulteriori si trovano qui.

 

 

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