COMUNICATO STAMPA

 

 

A “VISO COPERTO” DI RICCARDO GAZZANIGA, VINCITORE DEL PREMIO CALVINO 2012, ESCE IN STILE LIBERO EINAUDI

 

 

Sarà Einaudi Stile libero, battendo sulla volata una decina di editori italiani, a pubblicare, nel febbraio 2013, il romanzo vincitore del XXV Premio Calvino di quest’anno: A viso coperto, di Riccardo Gazzaniga. 

Il trentaseienne genovese si è guadagnato infatti il prestigioso premio che ha lanciato Mariapia Veladiano, proprio grazie alla sua “capacità di coinvolgere il lettore” – come recita il comunicato della Giuria composta da Barilli, Carlotto, Geda, Mazzucco e Vasta – facendolo penetrare negli universi paralleli delle forze dell’ordine e degli ultrà, illustrandoli con una complessa macchina narrativa caratterizzata dalla molteplicità dei punti di vista e da una scrittura asciutta e scorrevole… non rifuggendo, coraggiosamente, dal mostrare luci e ombre di entrambi gli universi”.

Una storia al cardiopalma, concentrata in undici giorni di gennaio, che riesce a unire tenerezza e crudeltà, sentimenti e durezza estrema. Una vicenda che, oltre al tema della violenza, mette in luce quello della lealtà. Lealtà al gruppo e alle sue regole inviolabili, esasperata fino all’omertà o vinta dal tradimento: ognuno dovrà scegliere se restare fedele alle sue scelte o tradire sè stesso, gli affetti, il gruppo.

È un tema di portata vastissima, non certo ristretto al mondo di ultrà e poliziotti.

Un mondo che però Riccardo Gazzaniga conosce bene, perchè da quindici anni fa il poliziotto. Oggi lavora nella caserma di Bolzaneto e presta servizio di ordine pubblico in piazza e negli stadi.

Quando la vocazione autentica di scrittore e l’esperienza vissuta in strada si uniscono, nasce una miscela esplosiva capace di illuminare ogni lettore.

Non a caso il giornalista Carlo Bonini, autore del bestseller Acab, da cui è nato l’omonimo film di Stefano Sollima, ha dichiarato: “Sono felice della vittoria al Calvino di questo romanzo. Vuol dire che il tema aggredito da Acab è vivo e c’è ancora molto da raccontare”.

Quanto sia terribilmente, febbrilmente vero, lo scopriranno i lettori a febbraio 2013. 

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