Due schieramenti nemici si sfidano ogni settimana su un terreno di rabbia e violenza: sono gli ultrà e i celerini. A Genova un gruppo di tifosi sceglie di non accettare imposizioni e ingaggia uno scontro frontale con la polizia. L’odio per le divise riesce a unire reduci del G8 ed estremisti di destra, adolescenti eccitati dalla guerriglia e uomini perseguitati dai fantasmi di un passato insopportabile. Tra le forze dell’ordine c’è chi è acceso dall’adrenalina e chi non può liberarsi da un tremendo rimorso, chi vuole raccontare in un libro la sua storia e chi potrebbe segnare la propria con un errore fatale.

Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Einaudi: Collana Stile Libero Big
Pagine:
532

PREMI
Vincitore Premio Calvino 2012 per opere inedite.
Vincitore Premio Massarosa 2013 per la miglior opera prima.
Vincitore Premio Molinello 2014 per il miglior romanzo edito.

 

Ne parlano Bene
Capace di trasformare la realtà della strada in epica urbana

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Carlo Bonini

La Repubblica

Un riuscito romanzo corale

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Michele De Mieri

Il Sole 24 ore

A Viso Coperto di Riccardo Gazzaniga (Einaudi Stile Libero, 532 pagine) è un libro che dura poco. Perché si estende in un arco di tempo che copre nemmeno due settimane. E perché, diciamolo, si fa leggere in maniera rapida nonostante lo oltre 500 pagine. La struttura del libro stesso consente di farlo divorare, attraverso la tecnica dei tanti capitoli brevi e di una scrittura che si adegua agli eventi descritti.

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Alessandro Oliva

Linkiesta

Capitoletti agili, incalzanti

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Vernazza Sebastiano

La Gazzetta dello Sport

Un libro bellissimo e tragico

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Andrea Colombo

Il Manifesto

Il sovrintendente della Polizia Gazzaniga racconta tutto questo come mai nessuno aveva osato fare, cioè dall’interno, stando dentro quel mondo controverso, ancora travisato in prima linea sull’asfalto, in febbricitante attesa di un assalto o di una carica. Anche questi motivi tutti esterni al libro contribuiscono a rendere A viso coperto un’opera unica.

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Antonio Demontis

Critica Letteraria

Gazzaniga è delegato sindacale del Silp per la Cgil: un anno fa, ha vinto il premio Italo Calvino con il romanzo «A viso coperto», che racconta il G8 di Genova e il rapporto tra ultrà e Forze dell?ordine. Vi chiedete mai perché esista la violenza negli stadi? «Ci ho scritto un libro ma ancora non ho trovato risposta. Mi viene da pensare che ci sia una ricerca dell’estremo, un desiderio di affermazione in un mondo in cui è difficile essere attori protagonisti. Facendo violenza, puoi condizionare l’evento o la squadra, quindi trovi un modo per salire sul palco».

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Calabresi Marco

La Gazzetta dello Sport

Proprio non mi va giù che un esordio di tale livello sia stato scritto da uno sbirro

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Luca de Luca

Mondocalcio Magazine

Composto da 162 brevi capitoli, l’esordio di Riccardo Gazzaniga è scritto da un narratore già maturo, abile nel tenere il ritmo, nell’alternare i punti di vista e nell’offrire dialoghi credibili. Gazzaniga evita di dare giudizi e anzi non nasconde i lati oscuri dei “buoni”

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Antonio Prudenzano

Affari Italiani

Ne parlano Male
Anzitutto, il libro è spaventosamente lungo per com’è scritto. In oltre 500 pagine di serrata «epica urbana», Gazzaniga tenta di intrecciare tra loro decine di personaggi e altrettante sotto-trame. Ma non essendo James Ellroy (e nemmeno una scadente imitazione), il romanzo ha cali d’intensità clamorosi e si sfalda di continuo…

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Blicero

La Privata Repubblica

Non crea nessuna empatia tra i lettori e i personaggi. Non ci si immedesima mai né con gli ultras/poliziotti cattivi né con gli ultras/poliziotti buoni soprattutto perché equiparare comportamenti e ruoli è di per se sbagliato. Infine un giudizio definitivo: se è scritto così male, perché ha vinto il premio Calvino?

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Opinionista

Opinionista

Non vorrei che le critiche qui avanzate venissero lette come una feroce stroncatura. Il problema non sta nel talento narrativo di Gazzaniga, che sarebbe ingiusto negare o limitare, ma nelle ambizioni sbagliate del testo. A viso coperto non rende la complessità del reale in forma di grande romanzo tradizionale e non è nemmeno un’efficace inchiesta o analisi sociologica, di agenti e ultras…

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Alessandro Gazoia

Minima&Moralia