Il Colonello della Cavalleria Reale olandese J.W.C. van Gorcum era di religione protestante e non aveva nobili origini.
Quando, nel 1842, a 31 anni, sposò la ventiduenne Lady Jonkvrouwe van Aefferden, che – invece – era nobile e cattolica, nel piccolo paese di Roermond l’unione fu considerata inaudita e scandalosa.
Vigeva in Olanda un regime di “pilastrizzazione”, una divisione di fatto per cui le differenze religiose e di censo non prevedevano discriminazioni, ma categoriche separazioni. Persone di pari diritti, ma dalle vite non conciliabili. Per questo il matrimonio era assolutamente inopportuno e i coniugi negli anni subirono insulti, minacce, ritorsioni come la decapitazione dei loro cani e tentativi di incendio della casa.
Ciononostante fu un amore grande, lungo e felice.
Dopo 42 anni di unione, il colonnello morì e fu sepolto nel cimitero protestante: anche le tombe, infatti non andavano mischiate.
Otto anni dopo, anche Lady van Aefferden morì.
La donna chiese al suo parroco di non essere sepolta nella nobile cappella di famiglia, ma in una tomba comune, purché fosse il piu possibile vicina all’amato colonnello.
Il prete, allora, scelse di farla tumulare proprio accanto al muro, sull’altro lato del quale riposava il marito.
Ma, ancora, i due sposi erano separati.
Il parroco ebbe l’idea di far costruire due lapidi che svettassero oltre quel muro reale e simbolico e si toccassero attraverso le sculture di due piccole mani strette fra loro.
Anche questo causò scandalo e polemiche, in paese, ma la gloria militare che il colonnello si era guadagnato in vita permise che nessuno si azzardasse a spostare o oltraggiare i due monumenti.
Le lapidi, dunque, sono rimaste lì e oggi, 130 anni dopo il Colonnello van Gorcum e Lady van Aefferden, sono ancora così, mano nella mano.
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