II poliziotto che racconta le vite scure di ultras e agenti.

 

GENOVA, ancora una volta, teatro del conflitto con la polizia, che si trasforma però in qualcos’altro, in una specie di guerra interiore. E però Genova, anche, punto di partenza d’una carriera letteraria che al lavoro di poliziotto s’impasta,

Riccardo Gazzaniga, sovrintendente in servizio alla caserma del Reparto Mobile di Bolzaneto è quello che – dal punta di vista letterario appunto – si definisce un «esordiente», perlomeno agli occhi del grande pubblico, Gazzaniga è l’autore di “A viso coperto” (Einaudi Stile libero, 532 pagine, 19 euro) romanzo di cui ieri sera s’e parlato alle “Invasioni barbariche” su La 7, trasmissione condotta da Daria Bignardi.

Il libro, storia di fantasia con moltissimi riferimenti alla realtà, e chissà quanti comprensibili solo a chi ha la sua vita per forza o per volere riempita dagli scontri di strada o di curva, descrive il perdurante conflitto fra una fazione del tifo genoano, denominata “Facce coperte”, e appunto gli agenti del Reparto mobile, la Celere.

Eppure non e questa un racconto di scontri, di azione, non c’e nessuna enfasi nel narrare la bagarre di piazza che, tutto sommato, e il pane d’ogni fine settimana per entrambi i gruppi, Qui si parla dei tormenti e delle debolezze individuali che – talvolta in modo speculare – pervadono i protagonisti: chi con il sangue e la solitudine si trova a fare i conti per lavoro, ma le introietta così tanto da fame un tutt’uno con la propria esistenza, e chi le sceglie allo stadio, per affogarle nel branco e però portarsele appresso, nella testa e nel cuore, nei giorni normali.

Certo, “A viso coperto” non può non fare i conti, sebbene sia racconto di città e ambientato

a molti anni di distanza, con l’ombra lunga del G8. Una ferita mai rimarginata e capace di far male – quasi di riflesso – anche quando si parla d’altro, solo vagamente simile.

Si è detto che Gazzaniga – sulla sua home page – ribadisce di svolgere «servizio operativo», oltre a gestire una biblioteca, e d’essere impegnato nel sindacato – viene inquadrato fra gli esordienti del romanzo, sebbene la passione per il racconto gli avesse già permesso di vincere vari premi, tra cui “Orme Gialle” e il “Carlo Levi”. Fino al 14 maggio 2012, quando “A viso coperto” viene premiato con l”‘Italo Calvino” (il principale concorso letterario per esordienti in Italia).

 

Secolo XIX

Commenti