Il giorno in cui Eddi Mabo comprende l’enormità dell’ingiustizia, non se ne capacita.
Non riesce a crederci.
Eddie è un uomo sorridente e barbuto che viene dalla minuscola isola di Mer, un lembo di terra 2 chilometri per 3, cui gli inglesi hanno cambiato il nome in sola di Murray.
L’isola è, dalla notte dei tempi, nel nome del diritto orale aborigeno, proprietà della famiglia Mabo.
Proprio in quell’isola Eddie – che ha 10 figli, pochi soldi, e nella vita ha fatto il pescatore, il cuoco, il tagliatore di canne – sogna di tornare. Così ne parla con un professore dell’Università di Townsville dove lavora come giardiniere.
«Un giorno tornerò sull’isola di Mer. Non conta il nome, non conta se adesso si chiama Murray. Quelle terre appartengono alla mia famiglia da sedici generazioni, le abbiamo sempre tramandate di padre in figlio. Tutti sanno che quel terreno è dei Mabo, e c’è mia sorella a occuparsene. Fino a che io vorrò quella terra, lei sarà lì ad aspettare il mio ritorno.»
Il professore dell’università con cui Eddi sta facendo questo discorso si sente raggelare.
«Eddie… Ascolta… Quelle terre non sono tue. È tutto possedimento della Regina.»
«Ma no, appartengono alla mia famiglia! Non sono mai state date ai coloni. Non è mai venuto nessuno lì, le abitiamo da sempre!»
«Questo non importa, Eddie. Quando gli inglesi sbarcarono in Australia nel 1700 tutte le terre vennero considerate “terra nullius” ovvero “terra di nessuno” e quindi proprietà della corona. Non puoi accampare nessun diritto sulla tua isola».
Eddie Mabo non ci crede.
Non è possibile.
Questo significa che nessun aborigeno australiano possiede legalmente terre, nemmeno quelle che abita da sempre, ereditate dai genitori lungo i secoli per le consuetudini aborigene?
Esattamente.
Le leggi dei nativi non valgono più nulla, ennesima onta per la popolazione che ha abitato l’Australia per 50.000 anni, sino all’arrivo degli inglesi che nel 1700 che hanno occupati il continente trasformandolo in una gigantesca colonia penale.
Gli aborigeni sono stati decimati del 90% dalle malattie importate dagli europei: varicella, vaiolo e forme influenzali più devastanti degli scontri e degli avvelenamenti di cibo e acqua che i coloni mettono in atto per scacciarli dalle loro terre.
Gli aborigeni australiani sono stati censiti hanno avuto diritto di voto solo nel 1963 e sono stati censiti come parte della popolazione nel 1967.
Mabo non si fa ragione di una ingiustizia macroscopica e assurda. Lui è stato anche attivo nel sindacato dei lavoratori, ha fatto politica, conosce abbastanza l’inglese.
Così, nel 1981, quando alla sua università si tiene una conferenza che riguarda proprio il tema della proprietà della terra, prende la parola.
Di fronte al pubblico incredulo racconta che l’isola di Mer è della sua famiglia per la tradizione aborigena, ma non lo è affatto per la legge del suo paese.
Tra il pubblico è presente l’avvocato Greg McIntyre, che intuisce la portata enorme della rivelazione e invita Eddie a procedere legalmente contro la corona inglese e le leggi che non gli riconoscono il possesso delle sue terre; il suo può essere un processo pilota per tutti gli aborigeni australiani e migliaia di terreni sparsi nel continente.
Insieme ad altri 4 aborigeni dell’isola di Mer e sostenuto dal team legale di McIntyre, Mabo inizia una lunghissima battaglia legale per chiedere i diritti di proprietà sulle terre che i nativi australiani abitano da generazioni.
Il compito è arduo, ma Eddie ha fiducia e, come promette a Gail, una dei suoi 10 figli: «Un giorno, tesoro mio, tutta l’Australia conoscerà il mio nome».
Lo scontro fra Mabo e l’Australia attraversa tutti i gradi di giudizio e non tutti gli accusatori aborigeni portano avanti la battaglia, molti si arrendono.
Eddie però non molla, anche se la vertenza legale diventa così importante e complessa impedirgli di lavorare e costringerlo spesso lontano dai suoi affetti.
Nel 1990 Mabo scopre di avere il cancro, ma non diserta le audizioni del suo procedimento, neanche quando la malattia si aggrava.
Nel gennaio 1992, a soli 55 anni, Eddie Mabo muore.
Eppure la sua battaglia, condotta dal team di McIntyre e dalla famiglia, non finisce.
Solo cinque mesi più tardi, nella storica sentenza “Mabo contro lo Stato di Queensland numero 2”, la corte stabilisce che la dottrina “terra nullius”, che permetteva di importare di forza le leggi inglesi nei territori conquistati e di privare gli aborigeni del possesso delle loro terre come se fossero terra di nessuno, è fondata sul presupposto sbagliato che gli indigeni non avessero alcuna loro precedente forma di diritto.
Invece quel diritto, per quanto non codificato, esiste e va tutelato.
La Corte Suprema sancisce quindi che la dottrina del diritto “nativo” preesistente entri a far parte della legge dello Stato, tutelando i possedimenti degli aborigeni non solo a Mer, ma in tutto il territorio australiano.
La sentenza passa alla storia con il nome di “Mabo” e, dopo la sua entrata in vigore, il 40% delle “terre di nessuno” sarà invece riconosciuto di proprietà degli aborigeni.
“Avevi ragione, papà” pensa la figlia Gail in lacrime alla lettura della sentenza: il nome Mabo rimbomba in tutta l’Australia.
Esattamente tre anni dopo, a Townsville, viene organizzata una grandissima celebrazione funebre e Eddie viene trasferito in un’imponente tomba di marmo sulla quale è scolpito il suo viso. Quella notte il monumento funebre viene oltraggiato con simboli nazisti, a testimonianza di un odio razziale ancora non sopito.
La famiglia Mabo, allora, di spostare i resti di Eddie nella sua terra, in quella minuscola isola di Mer per cui aveva lottato tutta la vita e dove, ancora oggi, riposa.
Nel 1992 Eddie Mabo è stato insignito della Medaglia per i diritti umani e nel 1993 il quotidiano «The Australian» lo ha eletto australiano dell’anno.
La biblioteca del campus di Townsville, dove Mabo conobbe l’ingiustizia e decise di affrontarla, è oggi la intitolata a Eddie Mabo.
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Questa storia, raccontata in forma più estesa e dettagliata, è inclusa nel mio libro “Come fiori che rompono l’asfalto – Venti storie di coraggio” edito da Rizzoli e uscito nel Settembre 2020.
Si trova in tutte le librerie fisiche e negli store digitali.