Tra due soli giorni si chiude il 2012 e il mondo non è cambiato, gli alieni non sono sbarcati, la storia non ha subito terribili stravolgimenti.
La mia vita artistica, però, il 2012 l’ha stravolta per davvero.
Dodici mesi fa ero un autore che neppure poteva definirsi esordiente, per il semplice fatto che non avevo mai esordito.
Restavo un sognatore che scriveva in casa, accumulando pagine di word e onesti premi letterari sparsi per l’Italia. Vittorie che mi regalavano gioia e fiducia nella mia arte, ma non spostavano di un millimetro l’inerzia della mia sorte letteraria. Da quella parte non c’era più strada che potessi percorrere.
Anche con i romanzi ero nei guai. Il mio libro di vampiri, “Vieni da me”, era stato rappresentato da una grande agenzia letteraria, eppure non aveva trovato accordi importanti. Così avevo lasciato l’agenzia, provando a piazzarlo da solo. Avevo rimediato l’offerta di contratto da un piccolo, serio editore di genere per un prima tiratura di 500 copie.
Ero quasi tentato di accettarla, dopo anni senza trovare qualcuno disposto a pubblicarmi, ma potevo ancora giocarmi un’ultima chance: la terza e definitiva partecipazione al premio Calvino con “A viso coperto”. Un romanzo che mi sembrava tosto, ispirato al mio lavoro. Ma se avessi pubblicato i vampiri, sarei diventato autore edito e, di conseguenza, escluso dal premio. Così non ho accettato quell’offerta, ho aspettato e sperato.
Poi, una domenica di fine Febbraio, è arrivata la comunicazione che ero finalista al Calvino.
Tre mesi dopo sono andato a Torino e l’ho vinto.
Oggi sto per chiudere l’editing di “A viso coperto” che uscirà tra Febbraio e Marzo con Einaudi Stile Libero. Sono stato intervistato da giornali e blog, ricevo mail di lettori che aspettano il romanzo e librai che lo ordinano, ho una pagina autore su Facebook e provo a cinguettare su Twitter. L’editore che mi aveva proposto di pubblicare la mia storia di vampiri ha chiuso e i vampiri sono passati di moda.
Per ora.
Non è difficile capire che il 2012 è stato l’anno più felice che potessi vivere come artista. Ora posso guardare con speranza, entusiasmo e un po’ di legittima ansia al 2013, sognando nuove esperienze e confidando in altre sorprese.
Saluto e ringrazio tutti quanti mi hanno seguito, spronato, letto, incitato. Ciascuno mi ha dato una spinta, più piccola o più forte, per andare avanti.
Per il prossimo anno auguro a chiunque sia passato e passerà di qui di provare a realizzare i propri sogni, perché il solo tentativo rende la vita migliore. E poi, a volte, i sogni si avverano anche.
Posso testimoniarlo.
Buon 2013!
Riccardo.